Forse non tutti sanno che un capo in pura lana vergine è considerato tale quando almeno il 92.7% del tessuto è realizzato (per l’appunto) in lana, con un minimo margine di tolleranza sul 100% del prodotto.
Se alla dicitura “pura lana” fa seguito l’aggettivo “vergine”, inoltre, quel capo sarà stato confezionato con lana di tosa, non recuperata da altre lavorazioni ma trattata direttamente come materia prima.
Il termine “lana”, preso singolarmente, è una parola-ombrello sotto cui riposano il cachemire, l’angora, la vigogna, la merino e numerosissimi altri tipi di fibre tessili di origine animale, ciascuno premiato per morbidezza, capacità di tenere al caldo o di essere finemente lavorato, a seconda delle necessità.
Scendiamo nei dettagli nei seguenti paragrafi, per conoscere al meglio il mondo della pura lana.
Benché sul mercato siano disponibili molte varietà di tessuti irrestringibili, le cautele del consumatore non sono mai troppe: anche laddove i produttori certificano l’irrestringibilità di un capo, il lavaggio in acqua fredda diventa la certezza a cui appoggiarsi per preservare i propri acquisti. Anche noi consigliamo di effettuare lavaggi delicati, qualora sia possibile a mano, evitando di strizzare troppo energicamente e far asciugare al sole di mezzogiorno i capi colorati.
Un tessuto in lana di qualità deve mantenersi privo di pallini e rimanere elastico per un congruo intervallo di tempo prima di mostrare i primi segni d’invecchiamento; più attenzione si dedicherà al momento del lavaggio, più quest’arco di tempo sarà lungo.
Le lane possono arrivare ad essere davvero sottili e impalpabili, leggere e capaci di stupire per le loro caratteristiche. Prendiamo ad esempio la lana “Kid Mohair”, ricavata dal vello degli esemplari più giovani di caprette d’Angora; oppure la lana merino, utilizzata per comporre capi etichettati molto spesso come “fresco lana”. Con il suo spessore di 20 micron, infatti, la merino è una lana fine adatta a ogni stagione e in special modo ai mesi di transizione (come l’attuale mese di settembre).
Lane più esotiche sono derivate anche dal cammello, dallo yak o dal simpaticissimo alpaca, caratterizzandosi per essere anallergiche ed ecologiche.
Nella top 3 delle fibre più famose e ricercate, tuttavia, troviamo il cachemire della Mongolia, prodotto a partire dal sottovello delle capre di questa regione; la lana dei conigli d’Angora, più fragile ma pregiatissima; la lana di Vicugna vicugna, di origine andina, altamente costosa per via del rapporto meno efficiente tra la quantità di vello prodotto ed il numero di esemplari necessari per produrlo.
I capi di Maglificio fanno uso di pura lana soltanto nel caso del cachemire, nonché della lana Merino: vi invitiamo a scoprirli all’interno del nostro shop online e a seguire il nostro blog per avere ulteriori notizie sul mondo del tessile, per poter scegliere e curare al meglio i vostri capi d’abbigliamento.
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